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Giovedì 27 giugno il Milano Pride, ecco il “manifesto politico”. Per la prima volta è Google lo sponsor

Creato il 19 giugno 2015 da Stivalepensante @StivalePensante

Google sostiene ufficialmente, per la prima volta nel nostro paese, il Pride e lo fa nella città che ospita la sua sede italiana, Milano, sponsorizzando l’organizzazione e la sfilata del 27 giugno. Pubblichiamo il manifesto politico del Milano Pride. L’evento Facebook del Milano Pride è consultabile a questo link.

Milano Pride 2015 (milanopride.it)

Milano Pride 2015 (milanopride.it)

Google per la prima volta sponsorizza il Milano Pride. Per Google la partecipazione al Milano Pride, si legge in una nota “è una manifestazione concreta e reale di quanto già attivo online: per esempio, digitando nel motore di ricerca termini come [Lgbt], [lesbiche], [gay], [transgender] e [diritti gay] la pagina dei risultati visualizza un’immagine gay friendly con i colori dell’arcobaleno per il mese dell’orgoglio Lgbt”. Giovedì 25 giugno dalle 19, in occasione dell’apertura della Pride Square in zona Porta Venezia, tra via Lecco, Largo Bellintani e via Palazzi, 100 magliette dell’omino di Android verranno distribuite gratuitamente allo stand di Arcigay. Basta presentarsi con la Pride Card scaricabile gratuitamente compilando il form dal sito del Milano Pride.

Il manifesto politico del Milano Pride. L’Italia impone alla comunità LGBTQIA – Lesbiche, Gay, Bisessuali, Transgender, Queer, Intersessuali, Asessuali l’emarginazione nei Diritti. In questo momento, il nostro paese, come molti altri, sta vivendo una situazione di recessione economica, di crisi dei valori e delle relazione umane. Le persone sentono di vivere una condizione ingiusta e come in altri periodi storici di frustrazione sociale riemergono con forza movimenti oscurantisti ed irrazionali. Noi, la nostra comunità, le nostre famiglie, i nostri affetti, le nostre identità e i nostri amori sono quotidianamente offesi da movimenti neo fascisti e da gruppi fondamentalisti religiosi. L’Italia si colloca al di fuori dello scenario europeo perché incapace di garantire il pieno compimento della Democrazia attraverso il riconoscimento della piena parità di diritti per tutti e tutte. Con ostinazione la classe politica elude ogni iniziativa di riconoscimento legislativo delle nostre famiglie e di riconoscimento della piena cittadinanza per le persone transgender, di lotta al pregiudizio e alla discriminazione.

Anche se i politici sono stati e sono tuttora incapaci di promuovere politiche utili all’accoglienza e alla diffusione di un sentimento di uguaglianza e rispetto della dignità e del valore di tutte le diversità, la società dai moti di Stonewall a oggi, ha fatto dei grandi passi avanti per accogliere tutte le minoranze. Nonostante questi progressi, gruppi e movimenti di fanatici continuano ad agire liberamente, diffondendo odio omotransfobico e razzista verso la nostra e le altre minoranze, millantano una fantomatica e pericolosa “ideologia del gender”, totalmente scollegata dagli studi sul genere, per promuovere unicamente una visione anacronistica dell’affettività e della sessualità rigorosamente e limitativamente procreativa per sostenere la loro ideologia creazionista. Questi movimenti sono spesso spalleggiati da istituzioni e gruppi politici desiderosi di cavalcare l’insoddisfazione generalizzata delle persone con il solo scopo di raccogliere facile consenso elettorale, dimenticando totalmente i diritti fondamentali degli essere umani e dei cittadini/e.

Diritti ed eguaglianza sono termini che dovrebbero ben rappresentare la volontà di porre tutti allo stesso livello. Ma questi sono termini che da soli non dicono niente se sganciati dal principio e dalla volontà che ha sempre animato il Movimento LGBTQIA e il Pride: la conquista e la tutela della libertà e dell’autodeterminazione. Libertà che esiste solo all’interno di una dimensione laica dello stato dove l’essere umano occupi una posizione centrale e dove nulla sia posto al di sopra di esso. Libertà che esiste solo quando comprenderemo che ogni riconoscimento è una conquista per tutta la società. La nostra comunità torna a chiedere al parlamento di tradurre in legge le nostre richieste con la massima urgenza.

Per questo motivo il 27 giugno 2015 la comunità LGBTQIA milanese scenderà in piazza per rivendicare con fierezza il Diritto delle persone di autodeterminare il proprio percorso di vita, denunciando l’immobilismo politico-istituzionale e la crescita di fenomeni omotransfobici e razzisti mascherati da libertà di espressione e di pensiero.

Le richieste del Milano Pride 2015 al Parlamento. Riconoscere con una legge il diritto al matrimonio e all’adozione alle persone LGBTQIA e la tutela della genitorialità omosessuale. Riconoscere con una legge le convivenze tra coppie dello stesso sesso e di sesso diverso. Riconoscere con una legge la protezione da qualsiasi atto discriminatorio, fisico o verbale contro persone omosessuali, transgender e le loro famiglie e ai loro famigliari. Riconoscere il diritto al riconoscimento della propria identità di genere senza dover passare attraverso la sterilizzazione chirurgica imposta. Approvare il disegno di legge 405 “Norme in materia di modificazione dell’attribuzione di sesso”. Riconoscere con una legge il diritto al lavoro, alla salute per le persone transgender e transessuali. Riprendare, senza tentennamenti e imposizioni clericali ed omofobe, il lavoro fatto nelle scuole con la Strategia nazionale per la prevenzione e il contrasto delle discriminazioni basate sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere. Sostenere al diritto di asilo per persone LGBT provenienti da paesi dove l’omosessualità e la transessualità sono condannate e discriminate

Le richiesta del Milano Pride 2015 al Governo ed alle Amministrazioni Locali. Condannare ogni forma di omotransfobia e razzismo travestita da libertà di pensiero. Condannare in quanto antiscientifico e pericoloso ogni tentativo di terapia di conversione degli omosessuali. Adottare politiche innovative di prevenzione alla malattie a trasmissione sessuale e di sostegno alle persone sieropositive. Orientare la loro azione nel totale rispetto della laicità dello Stato. Promuovere la costruzione di una società multietnica e inclusiva per tutte le minoranze e cioè totalmente inclusiva per tutte le minoranze dando pieno compimento all’articolo 3 della Costituzione che garantisce parità e uguaglianza senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali Orientare la scuola e l’università alla lotta a ogni forma di bullismo  e la programmazione scolastica alla promozione della cultura delle differenze Rifiutare ogni forma di razzismo, violenza, maschilismo e neo fascismo e agiscano per cancellare l’oppressione o lo svilimento della dignità di ciascuna persona.

L’Italia di Expo2015 accoglie il mondo ignorando la conquista di una democrazia matura e compiuta nei diritti e nell’uguaglianza di decine di paesi ospiti: l’Italia merita l’orgoglio di una svolta nei diritti e nelle libertà. I diritti nutrono i pianeta.

Le associazioni del Coordinamento Arcobaleno. La Milano Pride Weeke nasce da un progetto proposto dalla commissione Pride del CIG Arcigay Milano alle associazione LGBT del Coordinamento Arcobaleno. Qui l’elenco delle associazioni del Coordinamento Arcobaleno: Agedo, ALA Milano Onlus, Gruppo LGBTQ e friendly “Alziamo la testa”, ArcilesbicaZami, Arcobaleni in marcia, Studenti BESt, Associazione Radicale Certi Diritti, CIG arcigay, Circolo Culturale TBGL Harvey Milk Milano, Equality, GayStatale Milano, Gaystreet, via Sammartini, Le rose di Gertrude, Milano Pride sport, PoliEdro, Associazione culturale GLBT, Renzo e Lucio, Rete Genitori Rainbow e ​The Colors of True Love.


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